La pratica vera e propria
Chiunque può praticare aikido, sia uomini sia donne, di qualsiasi età. L’aikido è un’arte marziale non competitiva. Questo significa che non si pratica aikido per diventare migliori di un altro a sue spese, ma con lui. Infatti nel momento in cui qualcuno esegue una tecnica (tori) nei confronti di qualcun’altro (uke) le sfere spirituali del loro fisico sono intersecate a creare un tutt’uno, così che entrambi possono allargare la propria esperienza. Tori migliora la propria capacità di eseguire la tecnica ed uke impara cosa la tecnica comporta. Oltre agli aspetti filosofici della collaborazione vi sono anche degli aspetti pratici: la minimizzazzione dei rischi di ferimento e l’imparare a cadere, ad uscire dalle tecniche, e a reagire. L’aikido è un’arte e come tale ha bisogno di essere coltivata. Non si può pensare che in un paio di settimane si possa imparare a difendersi. Come per tutte le arti marziali, l’aikido per essere usato efficacemente come tecnica di autodifesa richiede diversi anni di pratica. Quanti? Dipende da voi. L’Aikido è stato ideato nella sua forma ormai tradizionale dal maestro Morihei Ueshiba, che lo sviluppò e lo sintetizzò partendo da altre arti marziali dell’epoca feudale da lui studiate assiduamente quando era giovane. La sua esperienza pratica in queste arti rimane una delle più antiche e vaste possedute da qualsiasi maestro degno di tal nome (sensei).
Molte delle tecniche che ritroviamo nel suo metodo risalgono ad antichissime scuole di Bujutsu, sia quelle dedicate al combattimento disarmato sia a quello armato e soprattutto al Kenjutsu, l’antica arte dell’uso della spada giapponese. Egli compì anche studi religiosi, che influenzarono in maniera profonda e radicata la sua vita così come lo sviluppo dell’Aikido. Egli ritenne infatti che le antiche arti marziali giapponesi, pur ispirate a finalità etiche superiori di difesa universale, cadessero invece spesso in contraddizione. Con l’Aikido gli parve possibile fondere nella disciplina marziale quei fini etici di armonia con se stessi, con la natura e con le persone che ci circondano. Il nome stesso, infatti, significa la via o metodo (DO) per il coordinamento, la fusione o armonia (AI) dell’energia vitale (KI). L’Aikido è un metodo altamente dinamico e ricco di possibilità strategiche per difendersi efficacemente da un numero vastissimo di attacchi violenti.
L’applicazione dell’Aikido, nel contesto di un combattimento, parte da un attacco violento, non provocato, al quale il praticante akidoka reagisce in maniera istintiva e naturale con movimenti privi di tensioni ed irrigidimenti paralizzanti, bensì fluidi, circolari e rilassati che l’allenamento e la pratica costante fanno diventare spontanei ed istintivi. Parte integrante della pratica dell’aikido sono l’uso del bokken e del jo.
Aikido e salute
Sappiamo ormai tutti che per mantenersi in uno stato di buona salute è necessario fare dell’esercizio fisico. D’altra parte il corpo umano, “progettato” per cacciare, coltivare, spostarsi a piedi su lunghe distanze, e svolgere svariate attività fisiche, manifesta il suo disagio nella sedentarietà della vita odierna, carica di impegni e tensioni, soccombendo a malattie che, paradossalmente, sono definite “del benessere”. Ecco allora spiegata la sempre più diffusa richiesta per la pratica di attività fisiche che aiutino l’uomo a salvaguardare la propria salute e che possano far fronte ai bisogni che ogni persona manifesta nel suo quotidiano.
In questo campo l’Aikido può senza dubbio distinguersi per efficacia e completezza, agendo in modo benefico sia sul corpo che sulla mente, coinvolgendo anche le emozioni. Poiché l’Aikido è movimento, esso offre tutti i vantaggi che la pratica motoria dà al nostro organismo, ben studiati e documentati dalla Medicina Ufficiale. Avremo vantaggi per l’apparato locomotore, con il mantenimento della calcificazione ossea, della tonicità muscolare e dell’elasticità delle articolazioni; per l’apparato respiratorio, con un aumento della propria capacità funzionale; per l’apparato cardiocircolatorio, con un miglioramento della resistenza allo sforzo e della possibilità di irrorazione sanguigna di tutto l’organismo; per il metabolismo, con un maggiore consumo di glucosio, colesterolo, trigliceridi, sostanze dannose al corpo quando vi si trovino in eccesso, o con una più intensa produzione di colesterolo Hdl, ottimo per mantenere le arterie “pulite”;
per il sistema immunitario, stimolato ad una maggiore attività nei suoi compiti di difesa; per il sistema nervoso e la psiche, con il mantenimento di riflessi rapidi, capacità di osservazione, disciplina e gestione delle emozioni. Senza dimenticare, infine, che l’Aikido, nell’esecuzione delle sue tecniche, è scarsamente traumatico e fa muovere ogni segmento del corpo in modo sincronico, sia a destra che a sinistra, diventando così un’ attività fisica e completa. Ma quanto detto fin qui potrebbe essere ottenuto anche mediante altri sport conosciuti. Si può osservare e sperimentare attraverso la sua pratica come nell’Aikido, svolto sotto la guida attenta di un Maestro che conosca le leggi che governano il funzionamento della macchina umana, i movimenti, le tecniche, le prese, le cadute, assumano la forma di massaggi e stimolazioni sui punti di comando dei canali di scorrimento dell’energia che gli agopuntori cinesi da secoli hanno codificato e descritto sul nostro corpo come “meridiani energetici”. Ne consegue che ogni organo, ogni viscere, ogni apparato collegato a questi meridiani riceve una sollecitazione salutare durante la pratica, un arricchimento energetico con riflessi positivi anche sull’equilibrio psichico. La sua pratica a livelli superiori permette di sviluppare le tre parti dell’uomo, corpo, mente, emozione, in armonia fra loro producendo un beneficio non solo sul piano fisico, ma anche su quello spirituale.